di Angela Rebecchi
10/4/2021
Uno sport da praticare da soli o in squadra, dietro ad una rete con una pallina da colpire, dove la strategia serve per vincere: oggi intervistiamo Andrea Rebecchi, il presidente del Tennis Club “F. Campagnoli” di Castel San Giovanni.
D: quando e` nato il circolo?
R: nel 1962, su un’area messa a disposizione dal comune all’interno dell’impianto sportivo “Pinetto Soressi”, viene fondato il Tennis Club “Castel San Giovanni” grazie all’iniziativa di un gruppo di cittadini che riescono a fondare il Club ottenendo una convenzione di 19 anni con il comune e tassandosi di 10.000 lire a testa. Viene così costituito il primo Consiglio Direttivo, grazie alla convenzione stipulata con il comune e viene costruito il primo campo da tennis in terra rossa, il campo numero 1 .

D: questo circolo ha mai partecipato a gare importanti?
R: il circolo partecipa a campionati a squadre regionali e iscrive almeno 6 squadre all’anno. Grazie all’organizzazione del nostro maestro Beltrami siamo riusciti nell’impresa storica di essere promossi in serie C nazionale; come vedi il nostro circolo è trasversale e mette in primo piano il divertimento e la socialità, il gruppo di soci è eterogeneo e ci permette di partecipare a tante gare di carattere regionale .
D: si organizzano dei tornei?
R: il circolo organizza annualmente gare di livello nazionale; storicamente si sono organizzati tornei open femminili e maschili dove hanno partecipato atleti tra i primi 500 al mondo. Il circolo ha ospitato negli ultimi anni tante edizioni dei campionati provinciali con la partecipazione di numerosi tennisti.
D: c’è una scuola tennis? Chi sono gli istruttori?
R: sì, c’è una scuola tennis dal 2007, gli istruttori sono due maestri nazionali della federazione italiana tennis. Alla scuola partecipano circa sessanta ragazzi di tutte le età; oltre a lezioni di tecnica e gioco vengono fatte ore di preparazione atletica.
D: da che età si può iniziare a giocare?
R: lo sport del tennis può essere giocato a qualsiasi età; all’inizio è più un gioco, poi piano piano si cresce e si diventa più esperti.
D: quanti campi ci sono?
R: ci sono 5 campi, tre in terra battuta e due in sintetico coperti; durante il periodo invernale si utilizza una copertura e si copre un campo in terra.
D: quando è nata la tua passione per questo sport?
R: sono sempre stato appassionato ma la vera passione è nata nel 2005 quando ho deciso di abbandonare l’attività agonistica di pallacanestro per approcciarmi in modo più completo al tennis e devo dire che da allora la passione è sempre più aumentata.
D: cosa ti piace di più di questo sport?
R: il bello del tennis, a differenza di altri sport che ho praticato, è l’individualità. A differenza di altri sport di squadra dove si tende a distribuire le responsabilità a tutti i giocatori, nel tennis non si hanno alibi, sei tu contro il tuo avversario e non ci sono scuse .
D: ho sentito che state costruendo dei campi da paddle ci puoi spiegare qualcosa di più?
R: Sì, da qualche anno in Italia e già da molto tempo in Europa e nel resto del mondo, è nato questo sport che possiamo definire un “mini tennis”. La diversità rispetto al tennis è che l’approccio è più semplice e quindi alla portata di tutti; inoltre nel paddle si può usufruire anche del rimbalzo sulle pareti laterali e in questo modo la velocità di gioco aumenta con un garantito divertimento.
Ringrazio mia figlia Angela e il giornale della scuola per avermi dato l’opportunità di far conoscere una realtà sportiva castellana di rilievo e spero che chi leggerà questo articolo si incuriosisca e venga a provare il fantastico gioco del tennis!